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Che cosa offusca il Divino? Cosa porta turbamento nell’esistenza fenomenica? È la mente, le memorie karmiche… ma entrambe non appartengono al Sé.
ESSERE MAESTRO DI TE STESSO implica aver realizzato di non essere la mente, quell’incessante flusso di pensieri che pensa, valuta, giudica la realtà, che non vede, e che proietta le esperienze pregresse e le proprie zone d’ombra sul presente e sul futuro con la complicità di un’immaginazione automatica inconsapevole.
Essere Maestri di Se Stessi significa Essere nella consapevolezza e coscienza di se stessi, pura cognizione in assenza di pensiero: presenza, vacuità, spaziosità consapevole, consapevolezza spaziosa.
La consapevolezza non è una funzione mentale, ma è la parte più sottile di noi stessi che non è noi stessi, in quanto Uno con l’Universo. Abbiamo un corpo, abbiamo dei pensieri, abbiamo delle emozioni, ma non siamo tutto questo.
Ma sentire di non essere tutto questo non è ‘pensare’ di non essere tutto questo, come oggi va di moda.
Questa è falsa spiritualità new-age.
La consapevolezza è trascendente, è un’energia unitiva.
La mente invece divide ogni cosa.
Man mano che emerge la consapevolezza, si è sempre meno identificati nel corpo-mente-emozioni e si diventa sempre più silenziosi, spaziosi, leggeri, amorevoli, compassionevoli, ritrovando la propria vera natura.
La consapevolezza, l’amore e la compassione sono inversamente proporzionali all’identificazione e all’attaccamento ai bisogni egoici della personalità.
Essere nella consapevolezza ti dà la possibilità di ESSERE PADRONE DI TE STESSO e CREATORE della tua vita, cioè essere capace di ‘gestire’ tutto ciò che è ancora nell’ombra dell’inconsapevolezza perché possa emergere, essere visto con l’occhio del testimone interiore e ritornare alla sua natura primaria: vacuità, pura luce.
Questa è la strada per ESSERE MAESTRO DI TE STESSO, risvegliarti alla natura interiore spirituale e vivere una vita di gioia, amore, libertà e abbondanza, senza appartenere al mondo pur essendo totalmente nel mondo.
ESSERE SE STESSI
Ciò che ho notato negli anni, è che spesso le persone credono che Essere Se Stessi significhi dare libero sfogo al proprio ego e a tutto ciò che per anni hanno represso.
Ma Essere Se Stessi non significa questo, bensì essere il proprio Essere Interiore, ciò che si E’ al di là dell’identificazione con la personalità: Essenza ed Esistenza. Essere Se Stessi implica diventare coscienti di sé liberandosi dai condizionamenti famigliari e sociali, dalle paure, dai sensi di colpa, dalle ferite, dall’attaccamento alla sofferenza, dai bisogni infantili irrisolti, dall’egocentrismo, dall’arroganza, dalla vanità, dall’egoismo, dall’aggressività, dall’invidia, dalla gelosia e da molti altri meccanismi di difesa e dinamiche narcisistiche.
Essere Se Stessi vuol dire uscire dalla fortezza dell’ego per manifestare amore cosciente, consapevolezza, compassione, volontà cosciente, umiltà, comunione, arrendevolezza, creatività, percezione, comprensione, pazienza, leggerezza, gioia, apertura. Si è centrati nel nucleo interno di Sè, per cui si vive sciolti e naturali, liberi da fissazioni e attaccamenti, esaltazioni o depressioni, senso di mancanza e di separazione.
La libertà di Essere Se Stessi esiste solo nella misura in cui si diventa coscienti di se stessi.
© Ananda Ma Malika
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“Ognuno è responsabile di ciò che accade e ha il potere di decidere che cosa vuole essere. Quello che siete oggi è il risultato delle vostre decisioni e scelte passate. Quello che sarete domani sarà il risultato delle vostre azioni di oggi.”
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