La Via del Cuore

Sabato pomeriggio mi sono sentita precipitare. Una “notte nera dell’anima”! Sono sprofondata nella fragilità più totale e ho provato la sensazione destabilizzante come di aver perso tutto. Quasi da subito mi sono arresa, senza sforzo e senza alcuna volontà personale. Come l’unica cosa che fosse possibile. Ora realizzo che è stato dolcissimo!
Mi sono permessa di sprofondare nella fragilità, ci ho respirato dentro e sono entrata in sessione così. Nuda nell’anima. E nel trasmettere a parole ciò che provavo da uno spazio di immobilità, pochi attimi sono bastati perché tutto si espandesse. E man mano che mi espandevo “interiormente”, su un piano non tanto fisico, ma di dimensione, “qualcosa dentro di me” diventava sempre più verticale.
Ciò che pochi minuti dopo c’era, era potenza. Il potere del Cuore, del Sé che è Amore.
In sala, un unico campo di Silenzio.

Maestro: tu ormai trasmetti il Silenzio con potenza. O se vuoi una formula impersonale: il silenzio si trasmette con potenza attraverso te.
La stragrande maggioranza degli aspiranti che ottiene dei risultati spirituali significativi, in genere ha purificato solo un piano, diciamo quello che va dal diaframma alla sommità del capo.
Dopo che si è purificato il piano più facile, si acquista la capacità di andare giù a purificare il piano immediatamente inferiore. Allora si va ancora più su, e quindi si può scendere ancora più giù! Ecco che la sadhana appare un andar su e giù! Altrimenti, un aspirante che ha purificato solo il piano più facile può anche passare una giornata da quasi-Buddha, ma non la manterrà, perché prima o poi le impurità che non ha ancora purificato e di cui non si rende ancora conto lo tireranno giù.

Malika: Oggi ho lasciato che il processo andasse avanti. E ancora ho lasciato che fosse ciò che era.
Nel continuare a stare spontaneamente nel QuieOra, le emozioni egoiche si manifestavano liberamente, ma non attaccavano. La Gioia perennemente presente ha preso il sopravvento.
L’ego, con le sue dinamiche, continuava a presentarsi. Ma non ha mai preso il posto in primo piano sullo sfondo.
Ad un certo punto, a metà pomeriggio, chiudo gli occhi un istante, un istante eterno, e scende nel mio corpo, dall’alto, una pioggia che mi vuota il corpo.
Ciò che rimane di tutte queste ore trascorse da sabato è semplicemente “lascio che sia”. In una resa dolcissima che mi ha riempita, nutrita di gioia e amore. La pace ritrovata.

Pratico la sadhana. Sale una vibrazione. Mi alzo e mi parte la kundalini. Vibro per un tempo infinito. Si impossessa totalmente del corpo. I piedi si staccano da terra, ma allo stesso tempo erano radicati alla Terra, ad una Forza potentissima che mi teneva. Non c’era più nessuno che si scuoteva. Già provata infinite volte, ma stavolta con una intensità sconvolgente. Meraviglioso!
Quando si esaurisce, mi siedo in sadhana. Plesso solare sconvolto. Sensazione di vomito. Benissimo, ok. Io e la nausea che opprimeva lo stomaco. Io e te. Sì. Ti respiro e ti intensifico. Ti amo e non ti giudico. Non lotto con te. Nessuna paura.
Ad un certo punto, nella sadhana che è rimasta immobile, un movimento energetico partito dall’alto, da una spaziosità senza limiti, a cono abbraccia quello che aveva preso le sembianze di una palla rotonda, un nucleo nel plesso solare, di dimensione piccola, su un altro piano.
E il movimento era anche in senso inverso. Questo fascio a cono assorbiva il nucleo e il nucleo si faceva assorbire dal fascio a cono. Indescrivibile la Bellezza di questa esperienza.
Innaffiare i fiori e potare le rose, dopo, è stato poesia.

Maestro: Malika, io so cosa emani.
Ti avevo detto che avresti avuto una sadhana breve, anche se non è ancora finita.
Tu sei arrivata ad essere sempre nel momento presente, sei stabile. È Manolaya (la dissoluzione temporanea dell’ego). Quando è Manonasa (la dissoluzione definitiva) non ci sono più desideri né intenzione. Continuando così la incontri. Ormai sei aspirata dal Sé…

Il plesso solare è il primo avamposto della mente inconscia. Quello che dici a proposito del plesso solare è giusto.
In genere, arrivati a questo punto, i processi di integrazione e purificazione sono veloci, ma non è detto che siano veloci come i tuoi.

Malika: (martedì 31 luglio). Quanta energia che si è liberata! Il Sé rimane immobile, ma nel corpo sento traboccare un vulcano.
Stamattina il (mio) plesso solare irradia più Luce del Sole!

Maestro: Quello che dici del plesso solare conferma che la purificazione in te avviene velocissimamente.

È giunto il momento che il tuo nome spirituale cambi e che rispetti il tuo stato stabile nel Sè.
Ananda Ma. Il tuo nome da ora è Ananda Ma. Ananda è un tipo di beatitudine spirituale e trascendente, è Gioia, Delizia. Ma è Madre. Madre permeata di Gioia.
Quando tutto sarà Ananda ci sarà una grande realizzazione.
Perciò Ananda Ma, come ogni nome spirituale, è anche un augurio e una meta. La Liberazione Finale.

Ananda Ma (Malika)